domenica 25 dicembre 2011

NATALE PULITO 2011


Grazie ai Comitati di Quartiere e ai partecipanti!
Un invito a tutti a non sporcare la città.
Una vigilia di Natale insieme a 50 volontari per ripulire
Albano, Cecchina e Pavona.
AUGURI!!!

giovedì 24 novembre 2011

15.000 nuovi abitanti in arrivo a Marino?

L'amministrazione comunale di Marino ha approvato la costruzione di una nuova cittadina da 15.000 abitanti nell'area agricola del Divino Amore.
Cosa significhi questo per i Castelli ce lo racconta Valerio Burli nel seguente video:

mercoledì 2 novembre 2011

Il dibattito a seguito della sentenza del TAR Lazio rispetto alla richiesta di sospensiva sul VII invaso

Albano: il Tar respinge la sospensiva sull'allargamento della discarica di Roncigliano
Albano: il Tar respinge la sospensiva sull'allargamento della discarica di Roncigliano.
Per un ritardo nella presentazione dei ricorsi il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva degli atti amministrativi che hanno portato alla creazione del VII invaso della discarica di Roncigliano. Si attende il processo di merito.


Per il momento i Comuni del comprensorio castellano potranno continuare a sversare i propri rifiuti all'interno della discarica di Roncigliano. Giovedì 27 ottobre, infatti, presso il Tar del Lazio, si è tenuta l'udienza relativa ai soli fini della sospensiva immediata ed urgente degli effetti amministrativi dei provvedimenti Via positiva (Valutazione di impatto ambientale) ed Aia, numero B-3695 (Autorizzazione integrata ambientale) e relative proroghe C.1901 del 5 agosto 2010 e B-6190 del 29 luglio 2011, necessari alla realizzazione dell'ampliamento della discarica per rifiuti indifferenziati di Albano: la costruzione del meglio noto settimo invaso (primo e secondo sub-lotto). In sostanza il Tar del Lazio, con un'ordinanza pubblicata qualche ora fa, ha respinto la richiesta di sospensiva immediata ed urgente degli effetti dei provvedimenti Via ed Aia sul settimo invaso a causa del ritardo nel deposito dei ricorsi: in gergo tecnico-legale detto anche "tempestività del gravame".

«La decisione del Tar Lazio, paradossalmente, ci rincuora non poco – ha sottolineato il referente legale del "No Inc", Daniele Castri – poiché il "no" alla richiesta di sospensiva immediata ed urgente del settimo invaso riguarda, appunto, solo una "questione di ritardo" nel deposito dei ricorsi e non anche le ragioni-motivazioni più importanti, trattate, per il momento, dai giudici del Tar Lazio, solo sommariamente. Ragioni-motivazioni che al contempo sono le fondamenta tecnico-giuridiche della nostra opposizione alla costruzione dell'invaso di Roncigliano». Poi Castri entra nello specifico: «Penso alla violazione della distanza minima tra discarica e abitazioni, alla totale contrarietà della Asl RmH per gravi ragioni igienico-sanitari, all'assenza dei due pozzi spia per il controllo della qualità delle acque di falda sottostanti la discarica; all'inquinamento delle falde acquifere sottostanti la discarica di Roncigliano certificato dall'Arpa Lazio, all'assenza delle due centraline mobili di controllo della qualità dell'aria nell'area di Roncigliano e all'assenza dei monitoraggi e dei controlli nel rispetto delle modalità e cadenze previste dalla normativa».

Per Castri e il "No Inc", comunque, la battaglia contro la discarica di Cerroni non si fermerà qui: «La tempestività con la quale ci vengono messi a disposizione gli atti e documenti relativi alla vertenza contro il settimo invaso, d'altro canto, non rappresentano una nostra responsabilità. I ricorsi – ha chiuso – contro il settimo invaso andranno avanti ora più che mai. Attendiamo, dunque, la prossima udienza di merito e, ora più che mai, l'avvio ad Albano della differenziata porta a porta associata a riduzione, riciclo e riuso davvero non più rimandabile».

domenica 9 ottobre 2011

Salviamoci la pelle

In attesa dell’udienza del prossimo 27 Ottobre al Tar del Lazio relativa al VII invaso della discarica di Roncigliano, per tenere alta l’attenzione sul tema della gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti ai Castelli Romani, tutti i cittadini sono invitati a partecipare al:
Grande corteo di sabato 22 Ottobre 
che partirà alle ore 15,30 da Albano Laziale (Piazza Mazzini) 
e arriverà fino a Genzano di Roma (Piazza Tommaso Frasconi).
Un grande corteo per ribadire la contrarietà all’inceneritore dei Castelli Romani (tra poche settimane la sentenza definitiva  del Consiglio di Stato), la contrarietà  all’ampliamento della discarica per rifiuti indifferenziati di Roncigliano ( VII invaso) ed a sostegno della raccolta differenziata porta a porta associata a riduzione, riciclo e riuso.
 
 

giovedì 8 settembre 2011

DISCAMPING

Sabato 10 e Domenica 11 Settembre - a partire dalle ore 16,00 a seguire fino a notte fonda.
Il Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano terrà, presso un uliveto situato proprio davanti l’ingresso della discarica di Roncigliano (Villaggio Ardeatino, Via Ardeatina Km 24,700), una nuova iniziativa di protesta contro l’ampliamento della discarica per rifiuti indifferenziati di Roncigliano (VII invaso), contro il tristemente noto inceneritore ed a favore della raccolta differenziata porta a porta associata a riduzione, riuso e riciclo.
Dalle ore 16, 00, sia Sabato che Domenica: animazione per bambini, dibattiti, proiezioni foto/video, cena, concerti, area camping.
Vi aspetto numerosi, possibilmente con tenda.

Daniele Castri             
 


domenica 4 settembre 2011

Pavona: Rischio speculazione edilizia

Il Comitato di Quartiere “PAVONA UNO” insieme ai Comitati e Associazioni: ASCOM delegazione di Pavona, Ass. "Pavona per la Difesa della Salute", Centro Anziani di Pavona, Ass. Cult. Musicale ARTINMUSICA, Ass. Scacchi e Cultura Pavona, Comitato Festeggiamenti Pavona, Ass. IL BINARIO, A.N.P.I. Albano-Cecchina-Pavona, A.S.D. Atletico Pavona
SEGNALANO
il rischio di collasso urbanistico e della rete commerciale esistente, derivanti dalla prevista realizzazione del complesso immobiliare GPS di Via Casette. 
Principali elementi di criticità con la definitiva compromissione :
  1. Ambientale: inammissibile cementificazione con circa 200.000 mc in zona agricola.
  2. della Qualità della vita: ulteriore ed insostenibile aggravio delle già precarie condizioni delle infrastrutture della viabilità, reti idrica e fognaria.
  3. delle Attività commerciali: inevitabile e definitivo crollo delle attività commerciali esistenti.
Cari concittadini, nel mese di settembre, ci autoconvocheremo per ulteriori approfondimenti e per concordare le iniziative da intraprendere a tutela della vivibilità della nostra Pavona.

lunedì 22 agosto 2011

Il dramma degli incendi

Domenica 21 agosto 2011: incendio su Monte Artemisio nel territorio del Comune di Velletri.
C'è chi di fronte a queste notizie mostra rassegnazione o impotenza. Non serve nemmeno arrabbiarsi.
Io voglio capire.
Chiedo informazioni per cercare di capire perché. Magari sfruttando l'anonimato di internet qualcuno che sa, trova le parole giuste per raccontarci come sia potuto succedere.

Vorrei sapere di chi sono quei terreni, se domenica avete visto qualcuno in quei boschi, fate domande, iniziamo la caccia, vorrei che il rumore lo facesse correre... lontano da queste terre.
M. A.

    
Approfondimenti:
Il rosso che ci fa più poveri 
di Vittorio Leone Ordinario di Selvicoltura Generale, Università della Basilicata
Tratto da Villaggio Globale n°16/2001
     
"...In Italia si valuta che gli incendi siano in media quindicimila l’anno, con sessantaquattromila ettari di superficie boscata percorsa, cui si aggiungono ottantaquattromila ettari di superficie non boscata: circa quarantadue incendi al giorno, quasi due per ora.
Il numero di incendi è, infatti, passato da 6.426 del decennio 1970/79 a 11.575 del decennio 1980/89 a 11.164 del decennio 1990/99, concentrati essenzialmente nelle regioni meridionali ed insulari, a modesto indice di boscosità; in esse predominano le cause volontarie, che rappresentano oggi circa due terzi del numero totale di eventi registrato..."

"...Il dispositivo d’accensione, che rappresenta il fattore determinante, è quasi sempre d’origine antropica: il numero globale d’eventi registrati dalle statistiche ufficiali esprime, infatti, il numero di volte che l’azione dell’uomo si rende responsabile di tal evento, poiché trascurabili sono le cause naturali.Nel nostro paese, infatti, circa il 98-99 % degli incendi nasce dall’azione dell’uomo. Le cause naturali, non giustificano quindi né la dimensione né la tumultuosa evoluzione nel numero d’incendi, definiti in sede comunitaria un’aggressione sociale alle foreste..."

"...Autocombustione
Spesso invocata a sproposito da sprovveduti cronisti, oggetto in passato di fantasiose e bizzarre interpretazioni, in realtà l’autocombustione è possibile soltanto allorché processi di fermentazione si svolgono senza adeguata dissipazione del calore prodotto: così in accumuli di sostanza organica, in residui industriali, in accumuli di legno triturato o in chips.
Le condizioni fisiche che, congiuntamente verificandosi, possono innescare fenomeni di autocombustione in foresta sono, invece, talmente limitative che la percentuale d’incendi causata da tale fenomeno non può che essere estremamente esigua. L’autocombustione è, comunque, assolutamente indipendente dalle elevate temperature estive, che non possono innescare alcun fenomeno di combustione ma soltanto favorirne la propagazione, trattandosi di fattore predisponente e non determinante...."

"...Cause volontarie
Soprattutto negli ultimi anni si sta assistendo all’uso del fuoco come strumento di ricatto.L’incidenza percentuale delle cause volontarie di incendio va letta da due prospettive: da un lato il fuoco diventa strumento di alcuni gruppi di interesse, che ovviamente traggono più risorse dal fatto che il «bosco non ci sia più», mentre dall’altro la «cultura della distruzione» sta diventando un indicatore del livello di tensione: molti attori sociali hanno compreso quanto l’ambiente sia vulnerabile e al tempo stesso quanto il minacciarlo o distruggerlo renda visibili soprattutto quanto la televisione o i mass-media costituiscono cassa di risonanza..."

"...Si è accentuata, contestualmente, la tendenza ad un aumento degli incendi volontari, realtà ingigantitasi fino a diventare preminente. Il responsabile maggiore dell’impatto sulle aree verdi pertanto non è il turista disattento o il contadino intento a operazioni colturali, che pur rappresentano una frequente motivazione di incendi, ma chi agisce con premeditazione, spinto da volontà che spesso sfuggono alla nostra capacità di interpretazione.
Si tratta di un fenomeno complesso, contro il quale occorre mobilitarsi, soprattutto vincendo l’assuefazione e la tolleranza nei riguardi di un fenomeno che mette a repentaglio beni e vite umane, scoraggia gli investimenti in campo forestale e costituisce, in ultima analisi, una grave patologia dello spazio rurale, innescando gravi e spesso irreversibili processi di alterazione il cui epilogo è la desertificazione e il dissesto idrogeologico..."

giovedì 23 giugno 2011

Patrimonio mondiale dell'UNESCO

Perché i Castelli Romani possano iscriversi nella Lista del patrimonio mondiale devono soddisfare dei requisiti, vediamo quali sono. 
Il sito deve presentare un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione illustrati nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del patrimonio mondiale. I criteri sono regolarmente aggiornati dal Comitato in modo da riflettere l’evoluzione del concetto stesso di Patrimonio Mondiale.
Fino alla fine del 2004, i siti del Patrimonio Mondiale venivano scelti sulla base di sei criteri culturali e di quattro criteri naturali. Con l’adozione dell’ultima versione delle Linee Guida i criteri sono stati accorpati in un unico elenco, valido per i beni culturali e naturali, distinto in dieci punti.


I criteri di selezione sono:
  1. rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo
  2. mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
  3. essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;
  4. costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana;
  5. essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni irreversibili;
  6. essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale. (Il Comitato reputa che questo criterio dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri).
  7. presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica;
  8. costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative;
  9. costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;
  10. presentare gli habitat naturali più importanti e più significativi, adatti per la conservazione in-situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.
Perché un bene sia considerato di eccezionale valore universale, deve anche soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità così come definite nelle Linee Guida e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione che ne garantisca la salvaguardia.

martedì 21 giugno 2011

C'è chi dice no!

La gente di Albano sabato 18 giugno è tornata in piazza contro il VII invaso della discarica.
I cittadini si erano già mobilitati il 23 ottobre 2010 contro l'inceneritore.
Che democrazia è l'Italia,se i cittadini devono difendersi dalle istituzioni che dovrebbero tutelarli?



mercoledì 15 giugno 2011

Contributi per promuovere scelte di consumo responsabile.

Botteghe equo e solidali, orti urbani e gruppi di acquisto solidali. Sono questi i tre perni del nuovo bando della Provincia di Roma, che rinnova e amplia il suo impegno per sostenere e valorizzare forme di acquisto e consumo consapevole, in grado di coniugare il rispetto dell’ambiente, la solidarietà sociale e il rapporto diretto con la produzione agricola locale e di qualità.


“Oggi, il commercio equo e solidale costituisce un movimento globale, con oltre un milione di piccoli produttori e lavoratori organizzati in oltre 3mila organizzazioni di base, con strutture in più di 50 Paesi del Sud del mondo, mentre gli oltre 50 gruppi di acquisto solidale (Gas), più o meno strutturati, censiti a Roma e Provincia arrivano a contare più di 3mila persone”, commenta l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Smeriglio.

“La Provincia di Roma finanzia dal 2008 alcune di queste realtà - spiega Smeriglio - con lo scopo di contribuire alla diffusione di un modello di consumo alternativo. Con questo bando, si aggiungono ulteriori 70.000 euro di investimento (arrivando così a un totale di quasi 140.000 euro) che andranno a rafforzare le attività di Gas già esistenti e allo stesso tempo a sostenere le botteghe equo solidali e gli orti urbani”.

C’è tempo fino al 29 luglio per presentare i propri progetti “verdi”. Ogni vincitore potrà usufruire di un contribuito massimo di 5mila euro che potrà essere utilizzato per promuovere iniziative di sensibilizzazione e conoscenza dell’economia solidale e degli orti urbani all’interno delle scuole e fra i giovani, formazione e aggiornamento “tecnici” in orticoltura, diffusione di nuovi prodotti biologici meno commercializzati, come saponi, pesce e tessuti.

Il bando è scaricabile dal sito www.provincia.roma.it.

domenica 12 giugno 2011

Raddoppio? Se po fà!

Sabato 11 giugno si è svolto, presso la Sala Consiliare del Comune di Velletri, il primo convegno sulla mobilità dei Castelli Romani organizzato dal Comitato promotore del raddoppio della linea ferroviaria castellana, in collaborazione con i Comuni di Velletri e Albano.
Sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni delle Città attraversate dalla ferrovia: l’assessore Gabriella Sisti per Ciampino, il Sindaco di Albano Laziale - Nicola Marini, il consigliere Previtali in rappresentanza di Genzano, il consigliere d’opposizione Adolfo Tammaro per Marino, oltre naturalmente al Sindaco di Velletri - Fausto Servadio, accompagnato dall’assessore alla mobilità Di Lazzaro e numerosi altri componenti della maggioranza.
Sono stati presentati dei dati che fotografano la situazione di collasso delle arterie stradali dell’area, come conseguenza dell’incontrollata crescita demografica dei Castelli, che hanno raggiunto una popolazione di quasi 400.000 abitanti.
Ormai è chiaro a tutti che occorre ripensare le modalità di trasporto per gestire i problemi dell’inquinamento e del traffico. Il convegno è servito per rilanciare la proposta di raddoppio della Ciampino-Velletri, unica soluzione per offrire un servizio veloce e frequente. In questo modo sempre più persone preferiranno il treno, che non ha problemi di parcheggio, costa meno ed evita lo stress degli ingorghi.
Il convegno, condotto da Romina Trenta, ha potuto contare sull’intervento di decine di cittadini, consapevoli che in gioco c’è il futuro di tutti, in particolare dei nostri figli.
Tutti i partecipanti sono d'accordo che questo progetto deve essere considerato una priorità a cui destinare ogni impegno e risorsa.
L’obiettivo è arrivare al 2020 con una metropolitana leggera che colleghi i Castelli con Roma, grazie alla quale la stragrande maggioranza dei cittadini troverà scomodo prendere la macchina a vantaggio del treno. Scelta saggia e vantaggiosa sia per l’ambiente che per la qualità della vita di tutti.
Anche Roma sarà tra i principali beneficiari e scoprirà di avere più parcheggi e meno traffico.


Il supporto delle istituzioni locali



Proposte per la mobiltà dei Castelli



martedì 31 maggio 2011

Nuovo modello di gestione dei rifiuti

Il Movimento 5 Stelle di Albano, insieme al Movimento 5 stelle di Genzano , durante l’assemblea pubblica del 28 maggio presso la sala Vespignani di Albano, ha avuto modo di  esporre alla cittadinanza la proposta avanzata di creazione di un consorzio tra i comuni dell'area castellana per la gestione dei rifiuti, sul modello dei Navigli di Milano; la  finalità di raggiungere in prospettiva il traguardo "rifiuti zero" tramite un sistema di raccolta differenziata spinta e il superamento di un modello obsoleto basato su incenerimento e discariche.
Da gennaio ad oggi, purtroppo, le risposte delle amministrazioni, compresa quella di Albano (2 richieste protocollate per incontro con il Sindaco e questionario sullo studio di fattibilità), non sono state del tutto soddisfacenti. Il ruolo decisionale è loro ma la responsabilità nel sensibilizzare chi è poco avvezzo alle pratiche del rispetto ambientale è nostra e, come il meetup nel suo piccolo è solito fare: eccoci pronti a suggerire idee e proposte da discutere insieme ai cittadini!
Rifiuti zero – In quest'ottica il rifiuto è considerato un errore di progettazione, che può essere evitato a monte, eliminando dalla catena produttiva qualsiasi elemento non riciclabile. La stragrande maggioranza dei materiali: carta, vetro, plastica, metalli, è perfettamente riciclabile mentre l'umido  (scarti alimentari, residui di potature, etc.) è facilmente riutilizzabile tramite pratiche di compostaggio domestico. Tecniche di riciclo, riuso e compostaggio sono già adottate in molte parti del mondo e d'Italia da tempo, con l'ausilio della differenziata porta a porta, che consente un'ottimizzazione della raccolta. Grazie ad esse si arriva, non di rado, a percentuali di recupero dell'80% e più, contro il misero 24% registrato quest'anno nella nostra Regione.
Il Consorzio – Una delle difficoltà che si presenta alle amministrazioni, all'inizio dei percorsi di differenziata porta a porta, riguarda l'applicazione pratica della stessa, oltre al reperimento di spazi appositi per l'allestimento delle cosiddette "isole ecologiche" e la complessità nell’abituare la popolazione alle nuove modalità di gestione dei rifiuti. Come hanno dimostrato diversi esempi, quali i Navigli nell'area di Milano, questi ed altri problemi possono essere risolti creando uno strumento di gestione condiviso nella forma del consorzio inter-comunale: ad esempio, le aree per lo smaltimento possono essere comuni, senza la necessità di realizzarne una per ogni realtà municipale; la gestione di un sistema integrato, con un porta a porta diffuso su una vasta zona, impedisce o quantomeno scoraggia la riprovevole pratica di andare a gettare i propri rifiuti nel comune limitrofo per evitare di differenziare. Immediato sarebbe il raggiungimento di quella massa critica (150.000abitanti) che permetterebbe la messa in opera degli impianti di Riciclo e Compostaggio, rendendo ottime e sopratutto “virtuose” economie di scala.
I Castelli Romani, per ragioni storiche e culturali, ben si prestano a replicare questo modello di condivisione di strutture e servizi, dove davvero l'unione fa la forza. Perlomeno questo è quel che abbiamo intenzione di sottoppore alle amministrazioni e soprattutto alla cittadinanza, per recepire da tutti proposte e idee, ma anche dubbi e critiche purché costruttive, che ci aiutino finalmente ad uscire da un'epoca di barbarie nella gestione dei "rifiuti". Un termine che deve sparire dai nostri dizionari per diventare ciò che realmente è: una “risorsa”. Ed è per questo che riteniamo sia fondamentale partire da una giusta consapevolezza locale e territoriale.

MOVIMENTO 5 STELLE ALBANO

Per una corretta gestione dei rifiuti

Il 30 Aprile scorso abbiamo, di nuovo, “occupato” simbolicamente l’ingresso della discarica di Roncigliano. L’iniziativa di protesta, organizzata dal Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano, segue un nuovo ricorso al Tar del Lazio contro l'ennesimo scempio ambientale ai danni dei Castelli Romani. È in corso, infatti, la costruzione di un nuovo mega invaso, tanto grande da contenere 500.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati: ovvero tutta la “spazzatura” di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Marino, Rocca di Papa, Pomezia, Ardea, Genzano, Lanuvio e Nemi prodotta in otto anni.
Tanti i motivi di contrarietà all’ampliamento della discarica: il piano regolatore di Albano, che vincola la zona a uso agricolo; i Piani Territoriali Provinciali e Regionali che pongono vincoli paesaggistici e archeologici; le innumerevoli forzature politico-istituzionali che hanno “macchiato” la sua approvazione. A ciò si aggiunge il parere contrario dell’Asl RM H, motivato dalle numerose fonti di inquinamento già presenti nei Castelli Romani: l'arsenico nell'acqua, l'inquinamento da traffico e dai grandi complessi industriali di Cancelliera e Santa Palomba, le emissioni naturali di gas Radon, l’elettrosmog, la presenza tra Pomezia e Ardea della discarica abusiva di amianto più grande d’Europa e i preoccupanti tassi di mortalità e incidenza oncologica che ne conseguono.
Ricordo infine, che al Consiglio di Stato è in corso l’ennesima causa voluta dal Co.E.Ma. (Acea, Ama e Pontina Ambiente di Cerroni), che speriamo boccerà definitivamente la localizzazione ad Albano del tristemente noto inceneritore.
Serve un impegno straordinario dei cittadini e delle amministrazioni per realizzare subito la raccolta differenziata porta a porta, associata a riduzione, riciclo e riuso dei materiali di scarto.

Daniele Castri - Referente legale Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano 

 
Proposta

Vediamo come la ricerca del profitto a ogni costo spesso provochi disastri ambientali con conseguenze tragiche per tutti i cittadini. Ricordiamo lo scandalo dell'inceneritore di Colleferro, dove i Carabinieri hanno scoperto che venivano bruciati copertoni e altri rifiuti speciali, oppure la scoperta continua di discariche abusive di materiali tossici e altamente inquinanti.
La gestione di un processo tanto delicato deve tornare ad essere al 100% pubblica, in modo da perseguire solo l'interesse della comunità che paga il servizio. In questo modo, siamo sicuri cadranno le resistenze per la realizzazione di una seria raccolta differenziata porta a porta, spendendo anche meno, come dimostra chi la fa da anni.
Le amministrazioni comunali dei Castelli Romani dovrebbero dar vita a un consorzio per la raccolta e il trattamento dei rifiuti in modo sostenibile e trasparente, affinché non diventi una fucina di assunzioni clientelari.

Redazione F.A.R.E.

lunedì 23 maggio 2011

NIENTE SCUSE, ANDIAMO A VOTARE!

Perché andare a votare il 12  e 13 giugno prossimi? A costo di sembrare retorici, la prima risposta è per esercitare un diritto inalienabile sancito dalla nostra Costituzione. Il diritto ad esprimere la nostra opinione, il diritto di scegliere la vita che vogliamo. Il Referendum ci pone proprio davanti a questo tipo di scelta, spesso scelte difficili e impegnative. Come stavolta. 4 SI per dire NO!


Acqua pubblica, stop al nucleare, legittimo impedimento… Direi che ce n’è abbastanza per scuotere le coscienze e mobilitarsi per raggiungere il quorum!
Pur ritenendo di grande rilevanza la questione del legittimo impedimento, vorrei concentrarmi sugli altri 2 quesiti referendari che ritengo siano davvero fondamentali per una sopravvivenza dignitosa e per garantire un futuro alle prossime generazioni. Riguardano i temi dell’ambiente, il business di questo secolo. Da una parte l’acqua pubblica: bene comune e diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti e di cui nessuno può appropriarsi, né tanto meno trasformarlo in fonte di profitto come invece intende fare l’attuale governo. E’ una battaglia di civiltà da cui nessuno può sentirsi escluso e deresponsabilizzato. Questo bene essenziale va restituito necessariamente alla gestione collettiva e in tal senso possono essere ipotizzati degli affidamenti del servizio idrico integrato ad enti pubblici (aziende speciali, aziende speciali consortili, consorzi fra Comuni), ovvero forme societarie che qualificherebbero il servizio idrico come “privo di rilevanza economica” e al tempo stesso servizio di interesse generale. Dall’altro la scelta di investire sulle energie rinnovabili, l’unica vera alternativa di salvaguardia ambientale e, tra l’altro, uno dei pochi settori economici in crescita, a fronte del nucleare i cui rischi sono assolutamente fuori controllo – cos’altro deve ancora accadere dopo la tragedia del Giappone? – e che però vengono regolarmente minimizzati fingendo che sia tutto sotto controllo.
Questi temi non sono lontani da noi, basta guardare anche alla situazione del nostro territorio, ai Castelli Romani, per vedere come, con tutta evidenza, stiamo ragionando della qualità della nostra vita quotidiana: la qualità dell’acqua potabile e i problemi connessi ai metalli pesanti presenti in essa; la gestione dei rifiuti e i ben noti problemi igienico-sanitari legati alla vicenda della discarica di Roncigliano… I quesiti referendari ci parlano di noi, dei nostri problemi. Per questo bisogna scegliere e partecipare. L’alternativa è delegare con il rischio che altri facciano scelte sconsiderate e con la possibilità che la malavita, che da tempo ha compreso il grande business dei sevizi pubblici locali, si pensi alla gestione dei rifiuti, colga la grande possibilità di gestirli in regime di monopolio.

di Federica Nobilio

giovedì 19 maggio 2011

PRESENTAZIONE F.A.R.E.



Buona la prima!

lunedì 16 maggio 2011

Convegno sulla mobilità dei Castelli Romani

Sabato 11 giugno 2011 – ore 10:30
Palazzo Comunale, Sala del Consiglio - Piazza C. Ottaviano Augusto, 1 - Velletri

Vogliamo avviare un confronto tra i vari soggetti interessati per trovare delle soluzioni ai problemi della mobilità, partendo da statistiche e dati in grado di fornire un valido supporto per fare scelte mirate e per ottimizzare le risorse.
A questo scopo sono invitati rappresentanti delle istituzioni, della società civile ed esperti del settore per approfondire i temi oggetto del convegno e individuare una nuova strategia condivisa per ridurre il traffico privato, migliorando il trasporto pubblico locale.
Verrà proposto il raddoppio della Ciampino-Velletri quale soluzione ai problemi di traffico e di inquinamento dei Castelli Romani.


Programma

Ore 9:16 - Partenza da Ciampino con il treno 7213, i partecipanti possono salire a bordo nelle stazioni lungo il percorso. Durante il viaggio verranno presentati i punti critici di un futuro raddoppio della linea.
Ore 10:30 - inizio della Conferenza presso la sede del Comune di Velletri
Ore 11:30 - dibattito aperto


Modera e coordina i lavori:
Romina TRENTA - Consigliere Comunale


Interverranno:
Fausto SERVADIO - Sindaco di Velletri
Nicola MARINI - Sindaco di Albano Laziale
Augusto DI LAZZARO - Assessore ai Trasposti del Comune di Velletri
I Sindaci dei Castelli Romani
Esponenti del Comitato per il Raddoppio della linea Ciampino-Velletri
Tecnici di RFI, e di primarie Società di ingegneria ferroviaria
Le associazioni di categoria delle imprese e dei lavoratori




TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

sabato 14 maggio 2011

Salviamo i Castelli Romani


Un esperimento unico, partito dal basso sul web e sui social network, per creare una rete per la tutela e la valorizzazione del territorio e delle sue risorse culturali, ambientali, economiche e sociali.
Ariccia - Palazzo Chigi

giovedì 5 maggio 2011

Stiamo consumando il nostro futuro

La cementificazione di massa ai Castelli Romani è conseguenza diretta dell’unica legge italiana che ha funzionato bene dal dopoguerra ad oggi, ovvero: libero abuso, sanato - in libero Stato. Come non ricordare il film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, una spietata denuncia della corruzione e della cementificazione dell'Italia degli anni sessanta.
I nostri territori sono stati vittime di un sistema legislativo lacunoso e che, frammentando le competenze tra organi centrali e periferici, ha permesso la cementificazione selvaggia da parte di costruttori senza scrupoli. Vi ricordate Aldo Fabrizi nel film “C’eravamo tanto amati”, che raffigurava lo stereotipo del palazzinaro disonesto?
Il valore paesaggistico di un territorio venne normato per la prima volta nel 1922, a cui seguì la legge Bottai del '39, in pieno regime fascista. Solo alla fine dei “mitici” 70 si tornò a discutere in parlamento della tutela del ricchissimo patrimonio ambientale e paesaggistico italiano. Da allora sino ad oggi il vuoto normativo in materia urbanistico-edilizia.
Manca ancora una sensibilità diffusa per la tutela ambientale, così si è realizzato lo scempio che è sotto i nostri occhi: gettate di cemento ovunque.
Questo è stato possibile per la mancanza di controllo da parte delle amministrazioni pubbliche, che poi si perdono in uno stucchevole scaricabarile.
Il cemento, l’asfalto e le auto, presero il posto del verde e degli spazi pubblici, basta pensare alle piazze: prima luoghi d’incontro, oggi semplici parcheggi. Vennero penalizzati anche i collegamenti su ferro ad uso collettivo, a vantaggio del trasporto privato su gomma.
Il dissesto idrico dei laghi dei Castelli è solo l’esempio più drammatico. La carenza e la bassa qualità delle acque potabili sono conseguenze dell’urbanizzazione di massa, che ha contaminato le acque superficiali, costringendo ad andare sempre più in profondità dove l'acqua è “ricca” di metalli pesanti.

Ecomostri nei boschi di Marino
   
L’antropizzazione del territorio si è sviluppata ai Castelli di pari passo con la sua cementificazione incontrollata, così siamo passati da 230.000 abitanti del 1980, ai 350.000 del 2010: 120.000 mila persone in più. Ogni persona porta con se metri cubi di cemento, traffico, rifiuti e un consumo d’acqua che viene sottratto al territorio.
Ai Castelli Romani in questo momento c’è un numero di abitanti di gran lunga superiore a quello “sostenibile” per l’ambiente, eppure le amministrazioni continuano a svendere le nostre vigne e i nostri boschi.
Una migliore qualità della vita è possibile: programmando, ad esempio, interventi per il recupero urbanistico ed edilizio dei centri storici o di aree dismesse, un modo per creare posti di lavoro nel settore edile, recuperando spazi per l’uso pubblico e privato e salvaguardando l’ambiente da ulteriori speculazioni. Questa è l'opzione zero già sperimentata con successo in altri comuni, se ne comincia a parlare anche da noi, ma bisogna fare in fretta.

Emiliano Bombardieri

Mobilità sostenibile entro il 2020

Con l'avvento dell'area metropolitana i Comuni dei Castelli devono prepararsi per evitare che le risorse vengano concentrate su Roma e si scarichino i problemi sulla provincia.
Per stimolare le istituzioni si è costituito un Comitato composto da 16 associazioni, 4 sindacati e circa due mila cittadini per sostenere la proposta del raddoppio della Ciampino-Velletri.
Si tratta di affiancare un altro binario a quello esistente per 28 km, permettendo così di risolvere il 90% dei disservizi e migliorare la qualità della vita di oltre 220.000 persone.
Raddoppiare i binari significa poter avere un treno ogni 10-15 minuti nelle ore di punta, eliminare il sovraffollamento, ridurre i tempi di percorrenza, assicurare maggiore puntualità e convincere sempre più pendolari a lasciare la macchina a casa. Inoltre si dovranno eliminare i passaggi a livello, trasformando la linea ferroviaria in una metropolitana leggera con Roma.
Alla fine di marzo abbiamo già presentato la nostra proposta all'Assessore regionale ai Trasporti Lollobrigida, il quale ha mostrato grande interesse per la nostra iniziativa.
Il prossimo 11 giugno in una conferenza stampa presenteremo uno studio sul trasporto ferroviario del Lazio, che evidenzia alcune priorità sulle quali intervenire, tra le quali il sistema dei trasporti dei Castelli Romani, caratterizzato da flussi elevati di traffico da e per Roma.
Ormai tutte le grandi città europee possono contare su collegamenti frequenti e rapidi con la provincia. Anche il piano per Roma Capitale, prima di pensare a nuovi parcheggi o strade, dovrebbe porsi come primo obiettivo la riduzione delle auto.
Realizzare il raddoppio da Ciampino a Velletri significa eliminare migliaia di auto dal traffico non solo dei Castelli, ma anche di Roma.


Come si vede dai dati riportati nella tabella i Castelli pur avendo tre linee hanno i tempi di percorrenza più lunghi e la frequenza delle corse più bassa della Regione. Inoltre subiscono tutti i disservizi caratteristici delle linee a semplice binario: ritardi, soppressioni, code ai passaggi a livello, ecc...
I dati sulla pressione demografica, cioè gli abitanti dei comuni attraversati dalla linea, indicano la Ciampino-Velletri al primo posto nel Lazio, a conferma della necessità degli investimenti per realizzare il raddoppio.

Diventa fan della pagina FB del "Comitato per il raddoppio della Ciampino-Velletri"

lunedì 25 aprile 2011

Referendum del 12 e 13 giugno 2011

I mass-media non daranno risalto ai referendum abrogativi previsti il 12-13 giugno 2011, tra i pochi strumenti di democrazia diretta a disposizione dei cittadini per sovvertire le decisioni dei legislatori, quindi se non vogliamo trovarci in una situazione simile a quella della Bolivia conviene attivarci tutti per fare informazione e sensibilizzazione.  
Per stare con la coscienza a posto non basta recarsi a votare ma occorre che ognuno coinvolga, in qualsiasi maniera, almeno 30 persone nel più breve tempo possibile, in modo che anche loro possano fare altrettanto. 


I referendum non sono annullati 
( Comitato referendum acqua pubblica )
Sul sito dei comitati referendari ci sono notizie aggiornate (diffidiamo da quanto riportano i mass-media), materiale di propaganda stampabile da distribuire e video da far girare

La storia della Bolivia è raccontata nel video seguente:




PASSAPAROLA! Grazie

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." (GANDHI)

domenica 24 aprile 2011

Verso rifiuti zero

di Tommaso Orazi
Mediamente ogni persona produce 400 kg di rifiuti all'anno, spesso senza badare troppo agli effetti nocivi che questi producono sull'ambiente e sulla nostra salute.
Per questo da un anno ho iniziato a separare i rifiuti organici, che costituiscono quasi il 30% del totale, utilizzando una compostiera da balcone. In questo modo, oltre a produrre dell'ottimo concime, sono riuscito a capire meglio dove intervenire per produrre meno rifiuti indifferenziati.
Il secondo passo ha riguardato le scelte della spesa, facendo attenzione a ridurre gli imballaggi, a partire da quelli difficilmente riciclabili come i materiali compositi, oppure preferendo il vetro alla plastica, in quanto riutilizzabile ad esempio per preparare le conserve fatte in casa. Partecipo a un gruppo di acquisto solidale, attento sia al rapporto qualità/prezzo, che all’impatto ambientale del prodotto.


Risultato: negli ultimi 6 mesi ho scartato solo un contenitore pieno di plastica ed uno di carta, qualche barattolo di metallo e appena un sacchetto di rifiuti non riciclabili.
I miei rifiuti non sono un problema!
Per saperne di più, visita www.liberidanubi.it

domenica 17 aprile 2011

Curarsi dell'ambiente conviene.


Gabriele Coscarella 26 anni - Marino
Caldaia a biomassa

Come fornire acqua calda e scaldare 3 appartamenti da 100 mq con mille euro l'anno, inquinando pochissimo?
Due anni fa ho pensato di istallare un impianto che sfruttasse il calore del sole, integrandolo quando non basta con combustibili naturali e rinnovabili. Il legno bruciato dalla caldaia è lo scarto di vari processi produttivi, come segatura, potature e bucce di pinoli. L'anidrite carbonica prodotta è compensata da quella assorbita dalla pianta, prima di essere utilizzata per scaldare la mia casa. Se prima spendevo circa 3.000 euro di gpl ora ho ridotto i costi a un terzo e con la detrazione del 55% in tre anni avrò ammortizzato l'investimento iniziale.
 
 I pannelli solari e le bucce di pinoli.